lunedì 3 dicembre 2012

II incontro del III anno: Abramo... e noi?

L'obiettivo di questo nostro secondo incontro era quello di rispolverare la nostra memoria, ricordando quello che la Bibbia racconta della vicenda di Abramo, cercando poi di attualizzare la sua figura e di capire meglio cosa può insegnare a noi oggi la sua vicenda.
Abbiamo letto alcuni passi della Genesi, intervallandoli con due spezzoni di uno spettacolo teatrale che racconta la storia del patriarca..

Terach aveva settant'anni quando generò Abram, Nacor e Aran. Abram e Nacor presero moglie; la moglie di Abram si chiamava Sarài . Sarài era sterile e non aveva figli. Il Signore disse ad Abram:
"Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra".
Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran. Arrivarono nella terra di Canaan e Abram la attraversò fino alla località di Sichem, presso la Quercia di Morè. Il Signore apparve ad Abram e gli disse: "Alla tua discendenza io darò questa terra".

 
Dopo tali fatti, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: "Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande". Rispose Abram: "Signore Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l'erede della mia casa è Elièzer di Damasco". Soggiunse Abram: "Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede". Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: "Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede". Poi lo condusse fuori e gli disse: "Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle"; e soggiunse: "Tale sarà la tua discendenza". Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.



Questi spunti ci hanno permesso di evidenziare alcune delle caratteristiche fondamentali di Abramo e di farci, di conseguenza, alcune domande. Nei lavori di gruppo abbiamo cercato di individuare alcune possibili risposte...

Abramo si fida di Dio e della sua promessa senza avere alcuna garanzia o riscontro immediato. Solo dopo un lungo cammino ha scoperto che la sua fiducia era stata ben riposta. Questa è l’essenza della fede: dare credito a Dio, fidandosi del suo amore, per poter vedere il compimento delle sue parole.

Cosa ci impedisce di vivere pienamente la fede?
Cosa ci rende difficile il fidarci totalmente di Dio?

Usando Agar per avere un figlio, Sara ed Abramo cercano una scorciatoia perché si possa sbloccare una situazione che orami sembrava irrisolvibile, nonostante la promessa di Dio. Ma Dio interviene per ribadire, senza mezzi termini, il suo progetto.

Quali sono le facili soluzioni che a volte ricerchiamo per risolvere in maniera sbrigativa i problemi che incontriamo in famiglia, sul lavoro, nella vita quotidiana? Sono efficaci?
Dio che cosa si aspetta da noi?
 
Dio promette, ma non esenta Abramo dal fare la sua parte perché quelle promesse si possano realizzare.
Quali promesse Dio ha fatto a noi, ai nostri figli, alla nostra famiglia?
Cosa dobbiamo e possiamo fare noi per aiutarne il compimento?
 
Dio chiede ad Abramo di sacrificare Isacco. La fede non esenta dalle difficoltà e dalle prove, ma dà la forza per affrontarle con determinazione e senza mai perdere la speranza.
 
Nella vita abbiamo mai incontrato situazioni difficili che ci hanno messo alla prova?
Come è cambiata la nostra fede in quei momenti?
 
L'incontro si è concluso con la preghiera di Michel Quoist "Aiutami a dire sì" e con il canto "Esci dalla tua terra".
 
Ho paura di dire di sì, o Signore.
Dove mi condurrai?
Ho paura di avventurarmi,
ho paura di firmare in bianco,
ho paura del sì che reclama altri sì.

Eppure non sono in pace.
Mi insegui, o Signore, sei in agguato da ogni parte.
Cerco il rumore perché temo di sentirti,
ma ti infiltri in un silenzio.
Fuggo dalla via perché ti ho intravisto,
ma mi attendi quando giungo in fondo alla strada.
Dove mi potrei nascondere? Ovunque t'incontro:
non è dunque possibile sfuggirti!

O Signore, ho paura della tua esigenza,
ma chi ti può resistere?
Affinché venga il tuo regno e non il mio,
affinché sia fatta la tua volontà e non la mia,
aiutami a dire di sì.

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