L’incontro si è svolto in una
stanza al secondo piano dell’oratorio, con un primo momento tutti insieme:
genitori, bambini, équipe e il nostro vicario, Don Diego.
Don Diego ha lasciato che i
bambini si presentassero dicendo il loro nome e ha poi presentato gli animatori
(Amedeo, Camilla, Cora, Federica e Roberto), le catechiste (Chiara, Cinzia, Grazia
e Roberta) e la coppia animatrice dei genitori (Marco e Michela); ha introdotto
il cammino di iniziazione cristiana, attraverso la proiezione di uno spezzone del
film d’animazione “Spirit”.
Abbiamo ascoltato un brano del
vangelo di Luca (cap.2 vv.41-52): è il racconto di Maria e Giuseppe che quando
Gesù ebbe 12 anni si recano a Gerusalemme al tempio. Al ritorno si accorgono
che Gesù non è nella carovana e lo ritrovano dopo tre giorni nel tempio, tra i
dottori. Il brano conclude con le parole “E
Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini”.
Come Maria e Giuseppe anche
noi genitori abbiamo “presentato” i nostri bambini quando abbiamo chiesto per
loro il Battesimo. Ora, a distanza di qualche anno, li “presentiamo” nuovamente
chiedendo alla comunità di aiutarci a crescerli nella loro formazione
cristiana.
I bambini hanno poi seguito
gli animatori in palestra dove con vari giochi hanno cominciato a conoscersi.
Prima di lasciarci però hanno disegnato la sagoma delle nostre mani su un
foglio.
Siamo in tanti e non ci
conosciamo tutti. Con un gioco cominciamo col presentarci. Ognuno di noi pesca
da un cestino un biglietto su cui può trovare: “lavoro” o “hobby” o “mi piace”
o “non mi piace”. Con in mano un gomitolo diciamo il nostro nome, di chi siamo
genitori e rispondiamo al biglietto, giusto per far conoscere qualcosa di più
di noi. Tenendo un capo del filo il gomitolo viene lanciato ad un altro genitore,
così via via fino a creare un bel groviglio degno dell’Uomo Ragno. Ma il bello
deve ancora venire, perché dobbiamo pure sbrogliarci e ricostituire il gomitolo,
senza badare ai mal di schiena o all'agilità che per qualcuno non è più quella
di una volta J
Rotto il ghiaccio, ogni coppia
o singolo genitore, è stato invitato a scrivere sulle sagome delle mani
disegnate dai figli, i timori (mano sinistra) e le attese (mano destra) su
questo cammino di iniziazione cristiana. Nonostante le diverse risposte ci è
parso di cogliere in tutti l’idea che questo cammino possa essere un’occasione
di CRESCITA, un termine ripetuto più volte. Crescita del figlio prima di tutto:
di fede, di valori, di amicizia, crescita interiore; ma anche crescita per noi
genitori: di fede, personale, di coppia, in famiglia; occasione per
riavvicinarsi alla Chiesa. C’è il timore dell’impegno, di non riuscire ad
essere costanti, il timore di non riuscire a mettersi in gioco. Ma c’è la
speranza di essere aiutati nel ruolo educativo verso i nostri figli,
l’aspettativa di condividere con gli altri lo stesso cammino e anche la
richiesta di un percorso forte per noi adulti.
E’ stato significativo che i
timori e le attese espresse si ricollegassero molto bene con i tre punti che
Marco e Michela avevano preparato per sottolineare tre aspetti importanti all'inizio
di questo viaggio:
- Noi genitori : primi
educatori. Siamo i primi responsabili dell’educazione dei nostri figli, anche
nell'ambito della fede: faranno le loro scelte, le loro esperienze, avranno i
loro incontri o scontri con Dio. Ma noi siamo i primi a parlargliene, a
farglielo incontrare, a mostrarglielo. Questo il motivo per cui anche noi
genitori facciamo il cammino di iniziazione cristiana.
- Noi genitori : mano nella
mano con i nostri figli. Camminando con loro sarà l’occasione anche per noi di
riscoprire o scoprire Dio, la fede, la comunità. Il loro percorso, le loro
domande, ci aiuteranno a recuperare un po’ di genuinità ed essenzialità nel
nostro rapporto con Dio.
- Noi genitori : compagni di
viaggio. Condividere con altri genitori dubbi, timori, domande, speranze,
risorse… sarà come fare un viaggio insieme, nella speranza di costruire relazioni
importanti e significative.
E proprio questo viaggio che
durerà 8 anni ci è stato presentato da Don Diego.
Infine abbiamo raggiunto i
nostri pargoli nel bar dell’oratorio, già intenti a sbafarsi qualche
stuzzichino.